Il contratto di locazione viene stipulato con la firma, a partire dalla quale inizia ufficialmente la durata della locazione.
Inoltre, costituisce un elemento fondamentale nel contratto di locazione l’indicazione dettagliata delle generalità dei due protagonisti, cioè dei soggetti firmatari. In particolare, è obbligatorio fornire: nome e cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza e codice fiscale o partita iva.
Sono le due parti in gioco a fissare la durata del contratto di locazione, che comunque non può essere inferiore a un giorno o superiore a 30 anni.
I contratti di locazione che hanno come oggetto un immobile abitativo, come quelli di cui si occupa l’agente, possono anche essere transitori, la cui durata è fissata per legge ad un massimo di 18 mesi.
Tutti gli altri contratti, invece, hanno una durata di almeno 3 anni per gli immobili abitativi e di almeno 6 per gli immobili commerciali.
Redigere un contratto di locazione consente ad entrambe le parti di essere tutelate, regolando tutti i dettagli che riguardano il godimento del bene immobile.
Per esempio, oltre a disciplinare la durata, attraverso il contratto è possibile stabilire l’importo del canone e i tempi di pagamento, evitando così ritardi ed inadempimenti, anche tramite il versamento di una cauzione.
La cauzione, da non confondere con la caparra e l’acconto, è il versamento di un certo importo a garanzia dell’adempimento contrattuale.
Inoltre, la cauzione può essere utile nell’eventuale risarcimento di un danno in caso di inadempienza. La cauzione non rappresenta in alcun modo un guadagno per il locatore, almeno fin quando non si verifica l’adempimento, e va restituita al soggetto che l’ha versata al termine del contratto.